Cerchiamo di capire cos’è il cateterismo vescicale. Questo può essere di tipo terapeutico, diagnostico o evacuativo, generalmente vi si ricorre in particolari condizioni per brevi periodi – in concomitanza di interventi chirurgici per esempio – ma può essere necessario anche per periodi più lunghi, in caso di patologie che causano disfunzioni, come la sclerosi multipla.
La capacità di trattenere la fuoriuscita dell’urina, la cosiddetta incontinenza urinaria, è uno stimolo di tipo nervoso. In casi normali, infatti, è il cervello che invia impulsi nervosi al midollo spinale così da controllare l’attività dello sfintere. In alcune tipologie di disabilità, invece, l’attività del sistema nervoso viene alterata, causando disturbi nella minzione.
Nei casi di breve durata il cateterismo è di tipo intermittente o temporaneo: nel primo caso lo svuotamento della vescica avverrà tramite un catetere monouso, 4-5 volte al giorno. Viene fatto soprattutto nella riabilitazione a seguito di traumi vertebro-midollari. Nella cateterizzazione temporanea il catetere non è monouso, ma la permanenza è di pochi giorni.